Edificata per Scipione Porto fra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo su disegno Francesco Muttoni (Lugano, 1668-Venezia, 1747), la scuderia presenta 32 stalli, 16 per lato. Il primo sulla destra conserva la botola da cui si prelevava l'acqua, a monte delle canalette in pietra, opportunamente inclinate per poter scaricare il liquame nella "roggia" sottostante.
Le colonne sono in marmo rosso di Asiago e sulla sommità una serie di putti in pietra di Vicenza opera della bottega del Marinali; straordinario il motivo a catena del pavimento realizzato in pietra bianca e rosa.
Era certamente destinata ad ospitare dei cavalli da addestrare ed era contigua alla "cavallerizza" presumibilmente allestita –con il suo percorso e le necessarie attrezzature (fossati, barriere, siepi,...)– nello spazio antistante la barchessa est, confinante con la "corte nobile". La colonna in pietra cui si attaccava il cavallo, per consentire all’istruttore di fargli eseguire gli esercizi, è l’unica testimonianza superstite.