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Conclusi i lavori di restauro del torrione est

Recuperati gli affreschi cinquecenteschi: due coppie di imponenti guerrieri e due cavalli quasi a custodire la storica dimora.

Da tempo è stato varato un programma di manutenzione pluriennale, che ha coinvolto gli annessi del Castello ed ora si concentra sul corpo principale, al fine di preservare l’integrità dell’intero complesso e la sua destinazione d’uso residenziale e museale. Si tratta di un programma da realizzarsi in più stralci funzionali sia in considerazione del cospicuo impegno finanziario che per poter monitorare progressivamente gli interventi che si realizzano.

Il progetto relativo al corpo principale del Castello è iniziato nel 2010 e solo dopo accurate indagini e prove si è proceduto, nel biennio 2013-14, al restauro del torrione ovest. Oggi “celebriamo” la conclusione del secondo lotto di lavori, relativo alle parti esterne del torrione est, che ha consentito il recupero di alcuni degli affreschi  che arricchivano questa facciata. Lavorando sulle tracce rimaste, e con un attento lavoro di studio di documenti d’archivio, sono stati recuperati due coppie di imponenti guerrieri e due cavalli che si stagliano sulla pareti quasi a custodire la storica dimora.

Va ricordato che l’apparato decorativo risale molto probabilmente al periodo 1513 – 1520. A tale datazione si è giunti attraverso la lettura di documenti d’archivio, indagini scientifiche eseguite in occasione dei recenti lavori di restauro e ad informazioni storiche.

Le figure appena restaurate facevano parte di un apparato decorativo, forse unico nel panorama vicentino, che fino all’inizio del secolo scorso era sufficientemente definito su tutti i lati dell’edificio, ma che ora, a causa del crescente inquinamento atmosferico, è stato gravemente danneggiato.

L’intervento ha riguardato anche il consolidamento dei camini che sono certamente uno degli elementi caratteristici di questo “palazzo veneziano” trapiantato in terraferma. La loro forma particolare, resa famosa nel mondo dai dipinti di Carpaccio, è dovuta alla presenza del mantello esterno che ha la funzione di proteggere dal vento le braci e di spegnerle prima che si disperdano sul tetto.

Oltre alle coppie di guerrieri sono riapparsi due cavalli posti di lato ed il tema dei cavalli è particolarmente interessante in quanto lo si ritrova in più luoghi e momenti nella storia del castello.

Dai citati affreschi cinquescenteschi fino alle straordinarie scuderie del ‘700 su progetto dell’arch. Francesco Muttoni passando attraverso l’interessante e insolita collezione di ritratti equestri del XVII secolo custoditi nella galleria al piano nobile.e la presenza della colonna in mezzo al cortile, il “piliere” per l’addestramento del cavallo, attrezzo  introdotto da Antoine de Pluvinel (1555-1620) come si vede nelle tavole del suo libro L'instruction du Roy en l'exercice de monter à cheval.

Convinti che conservazione e valorizzazione debbano viaggiare di pari passo la proprietà spera che gli sforzi di promozione dell’attività museale siano evidenti.

Le iniziative sono ormai piuttosto varie ed articolate:

-       L’offerta didattica per le scuole di ogni ordine e grado (per le scuole primarie è stato anche creato un videogioco didattico interattivo)

-       Alcuni eventi eccezionali, come la mostra mercato Viridalia e Tempo di Natale

-       Il turismo culturale per incentivare il quale nasce l’accordo di collaborazione con Associazione Pedemontana.Vi Turismo ampliando le possibilità di aperture al pubblico individuale

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