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Il Parco

Il parco storico e le sue trasformazioni attraverso gli anni

Il Castello oggi si inserisce in un contesto completamente urbanizzato nel cuore del centro storico di Thiene di cui ne è il simbolo. Le cinta di mura e gli ampi portoni sagomati a torre merlata, separano 12.000mq di verde dalle pubbliche vie.

La gestione del verde viene effettuata senza l'utilizzo di prodotti chimici.

 

La grande corte antistante il castello svolgeva la tradizionale funzione agricola –un'aia con animali domestici, un tempo in parte pavimentata per battere il grano, insaccare i prodotti, sgranare i legumi ecc.– ma anche quella di rappresentanza da dove si diramano i vari passaggi per i giardini, sia per quello posteriore sia per quelli "segreti" a fianco delle torri laterali. Oggi è caratterizzata da due fila di straordinarie  magnolie grandiflora piantumate nella seconda metà del XIX secolo.


Sulla corte si affacciano gli edifici di servizio fra cui quella che un tempo era la fattoria -residenza del "gastaldo"-, la "colombara" -per l'allevamento dei piccioni-, le serre e le cosiddette "barchesse" dotate di porticato che avevano precise funzioni di supporto all'attività della casa dominicale come luogo di deposito di carri e attrezzi, magazzini, botteghe, stalle e laboratori artigianali. Le barchesse assumeranno con Andrea Palladio rilevante valenza architettonica con la connessione alla fabbrica principale e conseguente definizione degli spazi.

Il parco che si sviluppa sul retro del castello è attraversato dalla roggia, un canale artificiale fatto costruire dalla comunità di Thiene nel 1281 per bagnare i campi a nord. Utilizzata per lavare, irrigare, abbeverare gli animali oltre che per l’igiene personale, la roggia ha costituito una risorsa fondamentale per lo sviluppo urbano di Thiene consentendo l'installazione lungo le sue rive di tintorie, mulini, magli, concerie, ecc.
Dalla roggia  si prelevava l’acqua per l’irrigazione della cinquecentesca cedraia. Un lunghissimo colonnato addossato alla parete nord, al riparo dei venti freddi, che serviva da serra per la coltivazione di agrumi.

Con l’acqua della roggia veniva anche alimentata la peschiera che un tempo circondava la grotta realizzata nel 1580 da Cristoforo Sorte, ingegnere, cartografo, perito della Magistratura ai beni inculti per molti anni. E’ una grotta ellittica rivestita di rocce spugnose all’esterno e un tempo decorata anche all’interno con “quadrelli” e “cose marittime”.  Giochi di spruzzi d’acqua affascinavano e stupivano gli ospiti.

Il parco nel corso dei secoli ha avuto varie trasformazioni ed il suo stesso impianto è più volte cambiato. L’attuale configurazione di “giardino romantico” è il risultato della trasformazione tardo ‘800 su probabile progetto di Antonio Caregaro Negrin. Nell’ottocento la proprietà rimane in gran parte abbandonata per circa trent'anni, quando Caterina Roncalli, moglie di Orazio Porto, decide di utilizzare Thiene come residenza per la "villeggiatura".
Si intraprendono allora grandi lavori di adeguamento alla moda e alle comodità del tempo, realizzando anche l’ampliamento della peschiera a laghetto poi interrato nel 1973 a causa dell’inquinamento delle acque.

Agli appezzamenti di terreno contigui come il brolo e l’orto –che erano sempre di proprietà ma separati da pubbliche strade– si accedeva tramite dei sottopassaggi realizzati nel ‘500.
Oggi è percorribile soltanto quello che conduceva alla cappella gentilizia. Al suo interno si conserva la ghiacciaia, una capace cisterna con la volta a mattoni che veniva riempita di ghiaccio e neve per consentire la conservazione degli alimenti, anche d’estate, nelle celle adiacenti.

 

 
La cedraia nel parco del Castello di Thiene

La cedraia nel parco del Castello di Thiene

La grotta di Cristofore Sorte nel parco del Castello di Thiene

La grotta di Cristofore Sorte nel parco del Castello di Thiene

Il parco del Castello di Thiene

Il parco del Castello di Thiene

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