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Architettura e politica nella Venezia del Rinascimento

ciclo di tre conferenze con il prof. Luca Trevisan 10 - 17 -24 marzo 2023

Ciclo di tre conferenze presso il Castello di Thiene
Relatore prof. Luca Trevisan
accademico olimpico | Università di Verona
 

L'evento è organizzato in collaborazione con l’OAPPC di Vicenza: saranno riconosciuti 2 CFP per la partecipazione a ciascun convegno + 1 CFP per la visita guidata.

 
I. Venezia alterum Bysantium
Mauro Codussi e il rinnovamento delle arti a Venezia all’età della prima rinascenza
 
venerdì 10 marzo 2023
ore 17.00 visita con la proprietà
ore 17.30 conferenza
 
Dopo la caduta di Costantinopoli in mano turca nel 1453, Venezia intraprese una politica audace anche sotto il profilo della comunicazione “mediatica” del potere, tesa all’esaltazione del proprio valore sullo scacchiere internazionale.
Tra gli strumenti più congeniali a quest’operazione retorica di propaganda politica si configurava la scelta rivoluzionaria di rinnovare, a partire dagli ultimi decenni del XV secolo, il volto urbano della città. Attraverso le architetture di Pietro Lombardo e di Mauro Codussi – due tra i massimi protagonisti di quel periodo – la città lagunare riscrisse le proprie coordinate urbanistiche, facendo diretto riferimento al bagaglio figurativo e ai valori plastici e formali dell’antico.
Un linguaggio – quello classico – reintepretato più per suggestioni che attraverso una scrupolosa lettura filologica, più per un'attenzione minuta verso i dettagli che per una visione delle proporzioni d’insieme, ma determinante per proiettare al mondo allora conosciuto il potere politico di Venezia, tesa a caratterizzarsi come alterum Bysantium. 
 
II. Da alterum Bysantium a nova Roma
La renovatio marciana del doge Andrea Gritti e di Jacopo Sansovino
 
venerdì 17 marzo 2023
ore 17.00 visita con la proprietà
ore 17.30 conferenza
 
La seconda conferenza del ciclo mira a inquadrare la nuova politica veneziana nella prima metà del Cinquecento, quando le mutate dinamiche internazionali resero necessaria una rinnovata propaganda del potere.
Facendo appello ai valori formali dell’architettura rinascimentale ispirata alla lezione dell’antico, il programma riformistico imposto dal doge Andrea Gritti poté avvalersi dell’eccezionale figura dell’architetto Jacopo Sansovino che, giunto da Roma a Venezia nel 1527, seppe letteralmente rinnovare e riscrivere la facies urbana della città lagunare, riuscendo a stabilire i presupposti di un dialogo serrato con alcune delle più straordinarie personalità dell’architettura rinascimentale veneta: su tutte, Michele Sanmicheli, Sebastiano Serlio, Andrea Palladio.
 
III. Andrea Palladio e la civiltà della villa veneta
 
venerdì 24 marzo 2023
ore 17.00 visita con la proprietà
ore 17.30 conferenza
 
Con la crisi della mercatura verso il Levante, Venezia favorì in tutti i modi, a partire
prevalentemente dal secondo quarto del Cinquecento, una politica di investimento verso la terraferma. L’occasione, propizia anche per bonificare una campagna in buona parte acquitrinosa, determinò lo sviluppo di un’economia basata sullo sfruttamento dei terreni a fini agricoli, ma non solo. Ciascuna azienda agricola, gestita da una dinamica classe imprenditoriale ante litteram, favoriva la coltivazione del gelso onde ottenere dai bachi, che di quelle foglie si cibavano, la seta.
Proprio il Veronese e il Vicentino diverranno allora, nella terraferma veneta, le due grandi capitali nel campo dell’industria serica, con il coinvolgimento di buona parte dell’aristocrazia terriera veneta in un ampio raggio di rotte internazionali verso il nord Europa, tracciate appunto per il commercio della preziosissima seta veneta, in grado di concorrere con le più importanti manifatture europee dell’epoca.
A dar voce alle esigenze di questa rinnovata classe imprenditoriale ci pensò, su tutti, Andrea Palladio, il quale seppe realizzare meravigliose aziende agricole per gli insediamenti rurali dell’aristocrazia locale. Soluzioni, quelle proposte dall’architetto, che si dimostrarono presto in grado di assolvere alle concrete esigenze di pratica funzionalità nel momento stesso in cui pervenivano ad esaltare – attraverso il riferimento al linguaggio dell’antichità classica – lo status del nobiluomo che le possedeva. E ciò avveniva nel momento delicatissimo in cui costui, abbandonato il centro del potere politico (la città), si trasferiva in campagna per badare ai propri
affari economici.
Grazie alla rivoluzionaria modernità dell’opera di Palladio, trovò così piena e matura espressione la cosiddetta civiltà della villa veneta.
 
Biglietti
 
€ 15 visita + conferenza
€ 40 abbonamento alle tre conferneze
 
Prenotazione obbligatoria cliccando sul tasto rosso, fino ad esaurimento posti
info + 39 3298541962 

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